In Europa, l’impatto del COVID-19 ha anticipato la crescita dell’e-commerce

 

clickandshop by Retailtrend.it (22 settembre 2020) – In tutta Europa l’e-commerce è diventato una parte essenziale della vita di molte persone. Durante il lockdown, l’attività di vendita online, ha segnato livelli senza precedenti sulle vendite totali, che solo nel Regno Unito ha fatto registrare un picco del +33% (fonte ONS – Office of National Statistics).

Secondo quanto indicato dal Centre for Retail Research’s (CRR) di Savills, società leader nel real estate nel mondo, l’impatto della pandemia è destinato ad anticipare di un anno la penetrazione del retail online, raggiungendo il 15,3% delle vendite complessive entro il 2021. Questo incremento guiderà la domanda di spazi logistici nel continente.

Spagna e Italia dovrebbero avere l’impatto più significativo, dato che prima del COVID-19 registravano una percentuale di vendite online relativamente bassa.

In Italia, le vendite online sul totale sono cresciute del 3,7% nel 2019 e del 6% nel 2020. Una normalizzazione dei modelli di consumo ci sarà con la riapertura dei negozi fisici e con il ritorno dei consumatori nell’high streets, che provocherà nel prossimo anno una leggera contrazione della crescita dell’e-commerce, comunque sensibile, con una previsione del +5,8% nel 2021.

“L’aumento dell’e-commerce – spiega Marcus de Minckwitz, direttore di Savills Regional Investment Advisory EMEA – ha sempre portato ad un aumento della domanda di spazi logistici e, dopo il lockdown, in tutti i mercati, abbiamo assistito ad una crescita senza precedenti. Una parte della spesa dei consumatori, tornerà nei punti di vendita fisici, ma c’è stato un vero e proprio cambiamento nella quantità di consumatori che ora fanno acquisti online ed è probabile che l’andamento continuerà in questa direzione”.

Nel luglio di quest’anno il CRR di Savills, ha previsto che le vendite al dettaglio online delle sei maggiori economie dell’Europa occidentale, intese come percentuale sul totale delle vendite retail, aumenteranno dal 12% del 2019 al 16,2% nel 2020, per poi tornare al 15,3% nel 2021.

La ricerca Savills conferma che la domanda di investimenti nel settore logistico in Europa per il primo semestre del 2020 è stata inferiore del 4% rispetto alla media quinquennale, soprattutto a causa del lockdown governativo, che ha limitato l’attività transazionale. Tuttavia, Portogallo (+86%), Romania (+7,8%), Regno Unito (+41%) e Polonia (+31%) hanno ottenuto i risultati migliori rispetto alle rispettive medie semestrali.

“In Italia – commenta Gianni Flammini Chief Executive Officer di Savills Italia – gli investimenti nel settore della logistica nel primo semestre del 2020 ammontano a circa 290 milioni di euro, in forte aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (+88%). Questo aumento continuerà nella seconda metà dell’anno sostenuto dalla crescita dell’e-commerce. Per quanto riguarda la logistica dell’ultimo miglio. Savills prevede un costante aumento dei livelli locativi, in parte dovuto alla carenza di terreni destinati alla distribuzione “last mile” situati nelle aree urbane. Al fine di massimizzare l’utilizzo dei terreni, stiamo osservando sempre di più lo sviluppo di magazzini su più in tutta Europa”.

Per quanto riguarda invece il livello locativo prime nella logistica, il dato resta abbastanza stabile nel 2020, con una crescita in città come Londra. Amburgo e Francoforte, mentre in Italia si è registrata una sostanziale stabilità, ad eccezione della crescita relativa agli immobili “last mile”

“La carenza di spazio disponibile sarà una sfida per i conduttori per tutto il resto del 2020 – sottolinea  Mike Barnes, Savills European Research – e nel 2021, ci aspettiamo di osservare un aumento proporzionale di canoni di locazione. Allo stesso tempo, l’incertezza del business sta portando i conduttori a cercare di ridurre i termini di locazione e, per molti, i magazzini esistenti non sono più adatti a soddisfare la crescente domanda di e-commerce”.

Savills ha registrato che nel primo semestre dell’anno sono stati investiti complessivamente 13,3 miliardi di euro nella logistica europea, con un calo dell’8% su base annua. La Germania ha superato quest’anno il Regno Unito come mercato più attivo, superando i 3 miliardi di euro nel primo semestre e segnando un aumento del 21% su base annua.

Le istituzioni finanziarie europee, ricche di capitale proprio, sono rimaste attori dominanti e stanno mostrando segnali di offerta di capiali extraeuropei per gli asset core. L’appetito degli investitori sudcoreani e di altri investitori asiatici rimane forte, tuttavia la loro attività di acquisto è stata limitata a causa dei blocchi dei viaggi.